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Nelle prime quattro stagioni, ambientate a Palermo, vengono narrate le vicende della lotta tra Stato e mafia attraverso il vice questore aggiunto Claudia Mares, a capo della squadra antimafia di Palermo, e Rosy Abate, ragazza legata a un clan mafioso. Le due donne sono unite da un passato tragico che le ha fatte incontrare, e divise dall'amore per il poliziotto Ivan Di Meo. Il termine di questo ciclo vedrà la morte della Mares nella quarta stagione.
Dalla quinta stagione le vicende si spostano a Catania. Protagonista è ancora una volta Rosy Abate, diventata collaboratrice di giustizia, e il vice questore aggiunto Domenico Calcaterra, mentre lo Stato viene rappresentato dal vice questore Lara Colombo, in una sorta di sfida tra mafia e giustizia. Il ciclo si chiude con la morte di Lara e della sorella Veronica Colombo, collusa con una società segreta di nome Crisalide, di cui fanno parte anche servizi segreti deviati, e responsabile, insieme ad Achille Ferro, del presunto omicidio del figlio di Rosy.
Nella settima stagione il personaggio di Rachele Ragno prende a tutti gli effetti il posto dell'antagonista appartenuto a Rosy, mentre diventano protagonisti il vice-questore aggiunto Davide Tempofosco e l'analista finanziaria Anna Cantalupo; Calcaterra vede il suo ruolo ridimensionato. L'ottava e ultima stagione segue le vicende della settima ed è incentrata sulla morte di Tempofosco e sul ritorno a Catania di un boss misterioso. Inoltre la Duomo viene totalmente rinnovata e non ci è data sapere la fine dei vecchi protagonisti.
2009. Trascorsi diciassette anni quest'ultima diventa vice questore aggiunto dello SCO di Roma, ma, per motivi di lavoro, si trova nuovamente a Palermo. Claudia è richiamata a Palermo dal vice questore Stefano Lauria, suo vecchio collega ed ex compagno, per indagare sulla scomparsa di un ingegnere delle telecomunicazioni. Lauria viene ucciso sotto gli occhi di Claudia, prima che possa parlare di ciò che aveva scoperto. Claudia prende il suo posto a capo della Duomo, la squadra che arrestò tre anni prima Bernardo Provenzano, l'ultimo Padrino di cosa nostra. Il gruppo è composto da Alfiere, Africa, Gigante e l'agente esperta di informatica Viola Fantini. La squadra inizia a indagare sull'omicidio di Lauria, ma nel frattempo sta facendo anche ricerche sulla scomparsa di un ragazzo, Nicola Licastro, figlio di un commerciante di mobili appartenente all'associazione «Basta pizzo», e continuando l'indagine sull'ingegnere. Le piste che segue la portano a scoprire una guerra tra vecchi e nuovi boss: tra Michele Lo Pane e Giacomo Trapani, capo delle famiglie scacciate da Palermo negli anni 1980 per mano dei corleonesi. La nuova guerra per il territorio coinvolge anche Rosy Abate, una donna che Claudia conosce bene, esponente di una delle vecchie famiglie sul territorio controllate da Giacomo Trapani, e che, dopo un lungo periodo di esilio passato negli Stati Uniti, rientra a Palermo. Avvalendosi anche della collaborazione del vice questore Ivan Di Meo, la Duomo inizierà a entrare nei traffici e nelle nuove dinamiche delle famiglie, ma non è più il tempo solo dei pizzini: intercettazioni, comunicazioni criptate, satelliti e sofisticate tecnologie di spionaggio. I nostri uomini scopriranno presto che la guerra è lunga e piena di insidie anche interne.
È trascorso un anno dagli avvenimenti che hanno segnato la vita di Claudia Mares, confermata nel suo incarico di vice questore capo della squadra antimafia di Palermo. Al suo fianco ci sono tre nuovi elementi: Sandro Pietrangeli, detto Pietra, un ex agente sotto copertura dai metodi spicci, grezzi e diretti, Luca Serino, milanese d'ufficio trapiantato nella difficile realtà siciliana, e la giovane Fiamma Rigosi, per inclinazione e indole sempre dalla parte dei più deboli, esperta d'informatica e sorveglianza elettronica. La squadra è subito impegnata a seguire l'avvocato Cifalà, uomo di fiducia della famiglia Abate, che sta per chiudere nuove alleanze. La Duomo è in missione in un ristorante dove sta per avvenire un incontro tra siciliani, calabresi, un sudamericano e un quarto misterioso personaggio. Claudia crede di aver riconosciuto in quell'uomo Ivan Di Meo. Prima un sospetto, poi la sconcertante conferma: Ivan, il poliziotto corrotto che Claudia ha amato alla follia, dato ufficialmente per morto, a quanto pare è vivo ed è passato definitivamente dalla parte della mafia. Per Claudia è un duro colpo, ad aiutarla nel suo sconforto c'è anche Rosy Abate la cui famiglia continua a essere bersaglio dei clan rivali e delle imboscate della polizia. In una di queste perdono la vita Vito e Carmine, due dei tre fratelli di Rosy. Le indagini della squadra si concentrano sulla scalata della famiglia Abate (guidata da Nardo), che è più che mai decisa a riprendersi Palermo. Il vero business questa volta però viene dall'estero, in particolare dalla Colombia: il super ricercato Gaetano Lipari, detto il "Santo", è in arrivo in Italia, con l'intenzione di riunire gli esponenti delle cosche mafiose, dei clan camorristici campani e della 'ndrangheta calabrese; un summit tra capi che riscrive la struttura del traffico di droga internazionale. La squadra di Claudia cerca di catturare il pericoloso gangster sudamericano, di cui nessuno conosce il vero volto, e di sgominare l'operazione. Nell'affare c'è anche Rosy, ormai mafiosa come i fratelli. In questo scenario Ivan Di Meo agisce nell'ombra, su più fronti, sempre in bilico tra il bene e il male. Proprio per questo sarà ucciso da Rosy quando scopre che è un infiltrato e ha fatto finta di essere innamorato di lei. Ad aiutare Claudia c'è l'uomo di cui si fida di più, Alfiere, che per la sua grande esperienza è determinante nel corso delle indagini, anche se il destino non gioca a suo favore, dato che sacrifica la propria vita per proteggere Claudia. Al fianco degli uomini della Duomo si inserisce una figura dai connotati e dai trascorsi non propriamente limpidi: l'agente dei servizi segreti Filippo De Silva. Appartenente a una frangia dei servizi deviati, l'agente avvicina Claudia inizialmente per affiancarla nella ricerca di Ivan Di Meo. Presto però De Silva si rivela un soggetto molto pericoloso, corrotto e senza scrupoli, interessato solo a perseguire i suoi scopi, che diventa come un'ombra nera, sempre presente sulla strada delle indagini di Claudia. La stagione si conclude con la morte di Di Meo per mano di Rosy Abate e con la fuga di quest'ultima.
Otto mesi dopo la morte di Ivan Di Meo e la fuga della boss mafiosa Rosy Abate, in conseguenza alla sconfitta del suo clan, il vice questore Claudia Mares si trova temporaneamente sospesa dal servizio, ma durante un'immersione al largo dell'Isola delle Femmine, si imbatte in un fusto contenente una serie di liquami tossici che sembrano celare il cadavere di un uomo. Questo era l'ultimo rimasto fedele a Rosy Abate, e con un'indagine non autorizzata, Claudia ora coadiuvata dal procuratore Giorgio Antonucci, scopre che Rosy è ripiegata in Colombia nella villa del narcotrafficante Vincent Truebla. La Duomo, (ancora composta da Sandro Pietrangeli, Luca Serino e Fiamma Rigosi) è nel frattempo passata sotto il comando del vicequestore Domenico Calcaterra, inizialmente in conflitto con l'intera squadra e sempre contrario ai metodi poco ortodossi di Claudia Mares. Rosy, in Colombia, ha nel frattempo dato alla luce insieme al nuovo compagno Vincent, suo figlio Leonardo. Con un'informativa della DEA, Claudia con la mediazione di Antonucci e la partnership con Calcaterra, si reca in Colombia per prendere parte a un blitz all'interno della villa del narcotrafficante che sembra per l'appunto ospitare Rosy Abate, ma quest'ultima ne ha approfittato per uccidere Vincent e scappare insieme al figlio.
Molte cose sono cambiate e stanno per cambiare di nuovo nella squadra Duomo e nelle vite di Claudia Mares e Rosy Abate. La prima aspetta da cinque mesi un bambino da Domenico Calcaterra, con cui però ha un rapporto altalenante. Rosy, invece, è stata condannata all'ergastolo ed è decisa a non collaborare con la giustizia per non trasgredire la regola d'onore della sua famiglia. Suo figlio è stato dato in affidamento a Claudia, che lo tiene in casa sua e lo tratta come un figlio. Alla Duomo si è aggiunto un nuovo esperto informatico, il siciliano Gaetano Palladino, un agente sospeso in passato per problemi di alcolismo. Filippo De Silva, dopo essere stato urgentemente operato per un tumore al cervello, viene messo in una clinica specializzata perché affetto da amnesia dopo l'intervento, dal quale però si riprende velocemente riuscendo a evadere dalla clinica. Una volta capito chi era, ovvero un nemico di Rosy Abate, riesce a evadere. Intanto viene ucciso Don Ninuzzo, un anziano boss latitante di ritorno a Palermo. L'Abate stava aiutando la sua amica Claudia a scoprire chi potessero essere i suoi "accompagnatori", ma un killer a bordo del treno su cui viaggiava il vecchio mafioso anticipa tutti uccidendo lui e i suoi fedelissimi. Nello scontro a fuoco nato con gli agenti della Duomo intervenuti sul luogo Luca Serino viene colpito per proteggere Pietrangeli e morirà poco dopo in ospedale. I primi indiziati per la morte di Ninuzzo, in cui è finito di mezzo anche Serino, sono Dante e Armando Mezzanotte, due fratelli facoltosi e nipoti del boss. Ad aiutare la squadra arriva anche un nuovo elemento, che dovrà sostituire la Mares nei mesi di maternità: si chiama Francesca Leoni ed è una giovane ma determinata ispettrice. I fratelli Mezzanotte continuano nel loro piano e rapiscono il boss Frank Turiello, dal quale ottengono l'informazione che è l'Abate ad avere la parte mancante della Lista Greco. Così, Armando rapisce Rosy quando lei è in ospedale, dopo un'operazione in cui le hanno tolto un organo per darlo a Leonardino, malato di leucemia acuta. Però, l'Abate, dopo poco, riesce a fuggire. Claudia è delusa dalla sua "nemesi", con cui stava cercando di ricucire quel saldo rapporto che le univa in passato, mentre Domenico, a capo della Duomo, vuole arrestarla. L'Abate cerca di fuggire all'estero lasciando al figlio una redditizia eredità frutto del ricatto a un politico della Lista. La Mares però riesce a fermerala in tempo, rivelando che Leo sta rigettando il midollo osseo del trapianto. L'Abate così torna in carcere dopo un periodo di isolamento e trova come compagna di cella la misteriosa Ilaria La Viola. Dopo la scarcerazione di Rosy, divenuta collaboratrice di giustizia, l'alleanza tra i Mezzanotte e De Silva, che è riuscito a rintracciarli, anche Ilaria esce di galera e si scopre che in realtà è la cugina di Rosy, figlia del fratello di Santo Abate. Il suo capo è il fratello, che si scopre sorprendentemente essere Umberto Nobile, l'imprenditore anti-mafia. Umberto non vuole essere un mafioso, ma vuole solo vendetta. Ilaria una volta scoperto dove Rosy ha nascosto la parte di Lista riesce a impossessarsene e piazza al suo posto una bomba, però finirà per uccidere la Mares, che stava andando a recuperare la lista insieme a Rosy. Da quel momento in poi, l'Abate, che si sente in colpa perché Claudia è morta al posto suo, comincia a collaborare con Domenico Calcaterra. Ilaria intanto viene sia identificata dalla Duomo come responsabile della morte di Claudia sia rintracciata dai fratelli Mezzanotte, e fatta prigioniera insieme con il suo complice Nerone. Successivamente diviene amante di Dante Mezzanotte. Francesca intreccia una relazione con Nobile, che però viene ucciso da sua sorella Ilaria per ordine dei Mezzanotte. Mentre Domenico e Rosy cominciano una storia, Ilaria e Dante si sposano e lei diventa complice dei loro traffici, mirando a diventare il capo della famiglia mafiosa, di cui fa parte anche De Silva, che si è ammalato di tumore. 2b1af7f3a8